Bilancio di sostenibilità: le novità per le imprese

Il bilancio di sostenibilità è un report nato in ambito europeo, presto obbligatorio per tutte le grandi imprese e PMI italiane, e pensato per rendere conto degli impatti non finanziari delle organizzazioni verso tutti i soggetti con cui entrano in contatto.
Ha come obiettivo quello di informare gli stakeholder dei risultati economici, sociali e ambientali generati nello svolgimento delle attività aziendali, secondo quanto stabilito nel Libro verde della Commissione pubblicato nel 2001.

Bilancio di sostenibilitàIn questo, il bilancio di sostenibilità viene definito come: “L’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”.

Anche se è nato come un atto volontario, a disposizione di imprese, enti pubblici e associazioni, il 5 gennaio 2023 è entrata in vigore la nuova Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive). Questa attualizza, consolida ed estende i dettami per la rendicontazione di sostenibilità, ampliando in modo significativo il numero di imprese tenute a notificare informazioni sulla sostenibilità, precedentemente disciplinate dalla Non-Financial Reporting Directive (NFRD).

Renerwave assiste le organizzazioni nella stesura del bilancio di sostenibilità, aiutandole ad assolvere agli obblighi normativi europei in via di attuazione, così da permettere loro di presentarsi davanti a stakeholder ed entità finanziarie come realtà economiche solide, efficienti e orientate al futuro.

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Mail: info@renerwave.com

Tel: 055 0515 490

Ing. Michele Vannuccini:

Tel: 340 937 8130

Cosa contiene e quali vantaggi presenta il bilancio di sostenibilità

Il D.lgs. n. 254/2016, che recepisce la direttiva europea 2014/95/UE, richiama cinque ambiti di rendicontazione da inserire all’interno del bilancio di sostenibilità. Questi sono la lotta alla corruzione attiva e passiva, la protezione ambientale, l’impatto sociale e la protezione dei diritti umani e del personale.

Grazie a questi, il bilancio permette di integrare i rapporti finanziari, creando un documento capace di restituire un quadro fedele di quelli che sono gli impatti e le strategie in programma a livello aziendale.

Proprio per questo, realizzarlo presenta vantaggi non indifferenti dal punto di vista ambientale e sociale.

 

DAR PROVA DI RISPETTARE GLI IMPEGNI PRESI NELL’AMBITO DELLA CSR PERMETTE DI COSTRUIRE ATTORNO ALL’IMPRESA UNA REPUTAZIONE PIÙ SOLIDA, AUTOREVOLE E CREDIBILE NEL TEMPO.

SCEGLICI COME TUO PARTNER: METTITI IN CONTATTO CON NOI.

 

Redigere il proprio bilancio di sostenibilità consente anche di avere accesso a forme di finanziamento e investimento legate alla sostenibilità aziendale, oltre a permettere l’eliminazione di costi operativi inefficienti e una gestione dei rischi più rigorosa.

Infatti, questo strumento consente di monitorare e migliorare in modo continuo le proprie performance, poiché include un piano di gestione con obiettivi misurabili in tema di ambiente, società e governance dell’azienda.

La redazione del bilancio di sostenibilità è un processo che coinvolge direttamente i dipendenti, aiutando a creare una cultura aziendale basata sulla condivisione di valori, obiettivi e progetti.

 

Le novità introdotte dalla Direttiva CSRD

Come abbiamo visto, il 5 gennaio 2023 è entrata in vigore la nuova Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive).

Questa ha attualizzato, rafforzato ed esteso le regole per la rendicontazione di sostenibilità delle aziende.

La nuova Direttiva CSRD interviene modificando la normativa europea sulla rendicontazione finanziaria e non, in particolare la Direttiva 2004/109/CE, la Direttiva 2006/43/CE, la Direttiva 2013/34/UE e il Regolamento UE 537/2014.

Le principali novità introdotte dalla Direttiva CSRD sono:

  • la sostituzione dell’espressione “di carattere non finanziario” con “informazioni sulla sostenibilità”, dal significato più esteso;
  • lampliamento del campo di applicazione che include tutte le imprese di grandi dimensioni (quotate e non quotate), e tutte le altre imprese medie e piccole quotate in borsa (a eccezione delle microimprese), anche di Paesi terzi, sempre e quando svolgano una parte significativa della loro attività nel territorio dell’Unione e le imprese figlie, di grandi dimensioni e piccole e medie di interesse pubblico, nel territorio europeo la cui aziendacapogruppo è soggetta al diritto di un Paese terzo;
  • lintroduzione di obblighi di rendicontazione più dettagliati che incorporano anche informazioni relative all’impatto delle attività aziendali su ambiente, società, personale, diritti umani e corruzione, con visioni prospettiche e retrospettive e con particolare attenzione alla “due diligence“;
  • limplementazione dell’obbligo di comunicazione di informazioni relative alle risorse immateriali essenziali, quando connesse al modello aziendale e costituenti fonti di creazione del valore per l’impresa;
  • l’obbligo per le imprese di grandi, medie e piccole dimensioni, salvo le microimprese (in quanto enti di interesse pubblico) di comunicare le informazioni sulla sostenibilità in un’apposita sezione della relazione sulla gestione;
  • la digitalizzazione delle informazioni comunicate;
  • l’introduzione dell’obbligo di attestare la conformità della rendicontazione di sostenibilità con le disposizioni dellUnione europea da parte di un revisore terzo all’azienda, non più solo l’avvenuta presentazione della dichiarazione.

 

I tempi di applicazione della Direttiva CSRD per il bilancio di sostenibilità

Secondo quanto stabilito dalla Direttiva CSRD, i tempi per conformarsi a questa variano a seconda della tipologia d’impresa.

In particolare, le grandi realtà di interesse pubblico e già soggette alla NFRD dovranno adattarsi a quanto stabilito a partire dal 1° gennaio 2024, per i report pubblicati nel 2025.

Le aziende di grandi dimensioni non soggette alla NFRD avranno invece tempo fino al 1° gennaio 2025 per quanto riguarda i report pubblicati nel 2026, mentre le PMI e le altre imprese soggette devono rispettare la scadenza del 1° gennaio 2026 per i report 2027.

Le PMI possono prorogare l’adozione del Bilancio di Sostenibilità fino al 2028.

 

La redazione del bilancio di sostenibilità e il valore aggiunto di Renerwave

Il bilancio di sostenibilità va stilato una volta all’anno.

Renerwave si occupa della redazione del Bilancio per Piccole e Medie Imprese (PMI) interessate a un servizio assolutamente su misura e curato fin nei minimi dettagli.

In particolare, il processo seguito da Renerwave è conforme ai migliori standard internazionali, per esempio il GRI (Global Reporting Initiative) e la EU CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), ed è così suddiviso:

  1. fase di preparazione, dove vengono delineate le caratteristiche del bilancio, si identifica la squadra responsabile e si sviluppa un piano di azione;
  2. fase di connessione, dedicata all’individuazione degli stakeholder, nella loro organizzazione secondo criteri di priorità e nella strutturazione e nell’avvio di un dialogo con loro;
  3. fase di definizione, rivolta alla selezione delle tematiche per l’intervento e alla loro rendicontazione;
  4. fase di monitoraggio, destinata all’esame delle procedure e dei sistemi, alla definizione degli obiettivi e alla raccolta dei dati. In questa fase vengono anche affinate le azioni, a seconda degli obiettivi stabiliti;
  5. fase di rendicontazione, dedicata alla scelta delle modalità di comunicazione, alla stesura vera e propria del bilancio di sostenibilità e alla preparazione al ciclo successivo.

Ognuna di queste fasi è pensata per favorire la stesura di un bilancio di sostenibilità il più possibile rappresentativo dell’azienda per aiutarla non solo a rispettare i sempre più stringenti obblighi normativi europei, ma anche a comunicare a stakeholder, clienti, fornitori e collaboratori l’impegno verso l’ambiente e la comunità.

 

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Bilancio di sostenibilità: le novità per le imprese

Il bilancio di sostenibilità è un report nato in ambito europeo, presto obbligatorio per tutte le grandi imprese e PMI italiane, e pensato per rendere conto degli impatti non finanziari delle organizzazioni verso tutti i soggetti con cui entrano in contatto.
Ha come obiettivo quello di informare gli stakeholder dei risultati economici, sociali e ambientali generati nello svolgimento delle attività aziendali, secondo quanto stabilito nel Libro verde della Commissione pubblicato nel 2001.

Bilancio di sostenibilità

In questo, il bilancio di sostenibilità viene definito come: “L’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”.

Anche se è nato come un atto volontario, a disposizione di imprese, enti pubblici e associazioni, il 5 gennaio 2023 è entrata in vigore la nuova Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive). Questa attualizza, consolida ed estende i dettami per la rendicontazione di sostenibilità, ampliando in modo significativo il numero di imprese tenute a notificare informazioni sulla sostenibilità, precedentemente disciplinate dalla Non-Financial Reporting Directive (NFRD).

Renerwave assiste le organizzazioni nella stesura del bilancio di sostenibilità, aiutandole ad assolvere agli obblighi normativi europei in via di attuazione, così da permettere loro di presentarsi davanti a stakeholder ed entità finanziarie come realtà economiche solide, efficienti e orientate al futuro.

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Il D.lgs. n. 254/2016, che recepisce la direttiva europea 2014/95/UE, richiama cinque ambiti di rendicontazione da inserire all’interno del bilancio di sostenibilità. Questi sono la lotta alla corruzione attiva e passiva, la protezione ambientale, l’impatto sociale e la protezione dei diritti umani e del personale.

Grazie a questi, il bilancio permette di integrare i rapporti finanziari, creando un documento capace di restituire un quadro fedele di quelli che sono gli impatti e le strategie in programma a livello aziendale.

Proprio per questo, realizzarlo presenta vantaggi non indifferenti dal punto di vista ambientale e sociale.

 

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Infatti, questo strumento consente di monitorare e migliorare in modo continuo le proprie performance, poiché include un piano di gestione con obiettivi misurabili in tema di ambiente, società e governance dell’azienda.

La redazione del bilancio di sostenibilità è un processo che coinvolge direttamente i dipendenti, aiutando a creare una cultura aziendale basata sulla condivisione di valori, obiettivi e progetti.

 

Le novità introdotte dalla Direttiva CSRD

Come abbiamo visto, il 5 gennaio 2023 è entrata in vigore la nuova Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive).

Questa ha attualizzato, rafforzato ed esteso le regole per la rendicontazione di sostenibilità delle aziende.

La nuova Direttiva CSRD interviene modificando la normativa europea sulla rendicontazione finanziaria e non, in particolare la Direttiva 2004/109/CE, la Direttiva 2006/43/CE, la Direttiva 2013/34/UE e il Regolamento UE 537/2014.

Le principali novità introdotte dalla Direttiva CSRD sono:

  • la sostituzione dell’espressione “di carattere non finanziario” con “informazioni sulla sostenibilità”, dal significato più esteso;
  • lampliamento del campo di applicazione che include tutte le imprese di grandi dimensioni (quotate e non quotate), e tutte le altre imprese medie e piccole quotate in borsa (a eccezione delle microimprese), anche di Paesi terzi, sempre e quando svolgano una parte significativa della loro attività nel territorio dell’Unione e le imprese figlie, di grandi dimensioni e piccole e medie di interesse pubblico, nel territorio europeo la cui aziendacapogruppo è soggetta al diritto di un Paese terzo;
  • lintroduzione di obblighi di rendicontazione più dettagliati che incorporano anche informazioni relative all’impatto delle attività aziendali su ambiente, società, personale, diritti umani e corruzione, con visioni prospettiche e retrospettive e con particolare attenzione alla “due diligence“;
  • limplementazione dell’obbligo di comunicazione di informazioni relative alle risorse immateriali essenziali, quando connesse al modello aziendale e costituenti fonti di creazione del valore per l’impresa;
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  • la digitalizzazione delle informazioni comunicate;
  • l’introduzione dell’obbligo di attestare la conformità della rendicontazione di sostenibilità con le disposizioni dellUnione europea da parte di un revisore terzo all’azienda, non più solo l’avvenuta presentazione della dichiarazione.

 

I tempi di applicazione della Direttiva CSRD per il bilancio di sostenibilità

Secondo quanto stabilito dalla Direttiva CSRD, i tempi per conformarsi a questa variano a seconda della tipologia d’impresa.

In particolare, le grandi realtà di interesse pubblico e già soggette alla NFRD dovranno adattarsi a quanto stabilito a partire dal 1° gennaio 2024, per i report pubblicati nel 2025.

Le aziende di grandi dimensioni non soggette alla NFRD avranno invece tempo fino al 1° gennaio 2025 per quanto riguarda i report pubblicati nel 2026, mentre le PMI e le altre imprese soggette devono rispettare la scadenza del 1° gennaio 2026 per i report 2027.

Le PMI possono prorogare l’adozione del Bilancio di Sostenibilità fino al 2028.

 

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Il bilancio di sostenibilità va stilato una volta all’anno.

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In particolare, il processo seguito da Renerwave è conforme ai migliori standard internazionali, per esempio il GRI (Global Reporting Initiative) e la EU CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), ed è così suddiviso:

  1. fase di preparazione, dove vengono delineate le caratteristiche del bilancio, si identifica la squadra responsabile e si sviluppa un piano di azione;
  2. fase di connessione, dedicata all’individuazione degli stakeholder, nella loro organizzazione secondo criteri di priorità e nella strutturazione e nell’avvio di un dialogo con loro;
  3. fase di definizione, rivolta alla selezione delle tematiche per l’intervento e alla loro rendicontazione;
  4. fase di monitoraggio, destinata all’esame delle procedure e dei sistemi, alla definizione degli obiettivi e alla raccolta dei dati. In questa fase vengono anche affinate le azioni, a seconda degli obiettivi stabiliti;
  5. fase di rendicontazione, dedicata alla scelta delle modalità di comunicazione, alla stesura vera e propria del bilancio di sostenibilità e alla preparazione al ciclo successivo.

Ognuna di queste fasi è pensata per favorire la stesura di un bilancio di sostenibilità il più possibile rappresentativo dell’azienda per aiutarla non solo a rispettare i sempre più stringenti obblighi normativi europei, ma anche a comunicare a stakeholder, clienti, fornitori e collaboratori l’impegno verso l’ambiente e la comunità.

 

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